Follonica: Una strada intitolata a Giorgio Almirante: il sindaco di Follonica Benini, non conosce la storia.

Fratelli d’Italia

FEDERAZIONE PROVINCIALE DI GROSSETO "MIRCO BUTELLI"

COMUNICATO STAMPA


Una strada intitolata a Giorgio Almirante: il sindaco di Follonica Benini, non conosce la storia.

 

Follonica:

“Anche l’altro giorno, alla manifestazione del 25 Aprile, abbiamo assistito al teatro dell'assurdo, con il Primo Cittadino che ha fatto finta di scordarsi come con la fascia tricolore si rappresenti la cittadinanza intera, e non una sola parte” – cosi inizia la nota di Fratelli d’Italia di Follonica. – “Il Sindaco Benini infatti, in chiara ricerca di consensi, dato lo scontro creatosi all'interno della propria maggioranza, ha visto bene di usare parole estreme e al limite del delirante con il mero scopo di ricercare consensi verso quei partiti di sinistra che dovrebbero andar a sostituire due delle tre liste odierne. 

Così facendo il Sindaco non ha fatto altro che scavare ancor di più un fossato tra il suo elettorato e quello di centrodestra, accontentando così quegli esponenti politici che sembra debbano imbarcarsi nell'ipotetico Benini bis”.

Continua nella nota di Fratelli d’Italia: 

“Quello che vogliamo invece render noto è come Benini menta sapendo di mentire. Giorgio Almirante non fu il mandante della strage di Niccioleta del 13 Giugno 1944, e questo viene appurato nei vari processi per calunnia intentati contro il  leader missino da chi lo appellava come "fucilatore, massacratore, servo dei nazisti e altro" di cui riportiamo lo stralcio preciso" [...] Sta di fatto che gli imputati non hanno fornito alcuna prova che l'Almirante abbia firmato (e quindi sia l'autore) bandi prevedenti la pena di morte contro gli sbandati, né tale prova positiva è emersa durante tutto il dibattimento. Semmai può dirsi che talune risultanze istruttorie offrono la prova negativa: ossia che non fu Almirante a firmare il manifesto prodotto nel telegramma" (Processo di Roma). 

In altri processi, Reggio Emilia e Modena, Almirante perde le cause per calunnia perché avendo partecipato all'esperienza di Salò è comunque colpevole, per i giudici, delle stragi fatte da altri: "L'accusa di massacratore e torturatore di italiani coinvolge Almirante e nello stesso tempo lo trascende; allude a tutti coloro che, avendo al lume della ragione operato una scelta, ritengono di potersi mettere in disparte in un mutato momento storico per allontanare sé e rigettare su altri la responsabilità di azioni pienamente accettate nel tentativo di apparire innocenti quindi credibili"  dal processo di Modena. 

È come se dopo l'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse si accusassero tutti gli appartenenti al partito comunista di allora di connivenza con gli assassini”.  

Continua la nota degli esponenti di FDI: “Vogliamo ricordare al Sindaco Benini, inoltre come nel 1948 per accedere al Parlamento vi erano non solo leggi costituzionali ma anche speciali, che vietavano l'accesso a chi aveva determinate cariche durante il fascismo o avesse avuto determinate responsabilità. Giorgio Almirante entra in parlamento e ci resta per ben dieci legislature e non verrà mai condannato per alcuna strage. 

Come Benini invece dovrebbe sapere,  infatti il reato di strage è punito con l'ergastolo e  non va in prescrizione. Come mai il sindaco Benini apostrofa Giorgio Almirante come firmatario di decine di fucilazioni? Pensa forse il Sindaco follonichese di potersi innalzare al di sopra della Magistratura, dei Padri Costituenti e della Costituzione stessa? Crede Benini di poter essere così all'altezza da poter esser critico verso quelle scelte apportate nel dopoguerra che hanno garantito a Giorgio Almirante e a molti altri, di vivere da uomini liberi e di svolgere i suoi ruoli nel Parlamento Italiano e nell’Europarlamento”

Termina la nota di FDI Follonica: “Tutto questo lo diciamo per affermare, a gran voce che anche il centrodestra ha diritto di esser rappresentato. Speriamo dunque che il sindaco di Follonica Benini si accorga dell'errore compiuto, studi un po’ di storia e giurisprudenza e si adoperi per creare una vera pacificazione tra le parti evitando di usare il nostro elettorato, ed i propri eletti, come spauracchio antidemocratico. 

La vera intolleranza ad oggi la usa chi bolla come vergognosa una via intitolata ad un Parlamentare della nostra Repubblica, e poi festeggia il giorno del 25 Aprile contornato da bandiere palestinesi e altro, scordandosi come quest’ultima fosse alleata con Hitler durante la guerra e come ancora oggi in quei territori, venga usata la svastica nelle manifestazioni anti - Israele. 

Accompagnato da quelle stesse sigle partitiche e associazionistiche che ogni festeggiamento della liberazione fischiano i rabbini di Roma e Milano e espellono dai cortei la Brigata Ebraica.

Agostino Ottaviani

Consigliere comunale di Follonica

Fratelli d'Italia

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